Una delle features più attese (e più chiacchierate) di iPhone 5S è sicuramente Touch ID, lo scanner di impronte digitali integrato nel dispositivo che rappresenta una delle tante evoluzioni implementate da Apple sulla sua ultimissima generazione di smartphone.
Della presenza del lettore d’impronte digitali, come sicuramente ricorderete, si è parlato e molto nei mesi immediatamente precedenti alla presentazione ufficiale del terminale ed ora che le tante indiscrezioni in proposito hanno trovato riscontro vale la pena di soffermarsi sui vari dettagli che caratterizzano il Touch ID.
Come già sapete, lo scanner di impronte digitali è posizionato in corrispondenza del tasto Home di iPhone 5S, collocazione che rende possibile sbloccare il terminale ogni volta che si vuole con un semplice tocco delle dita e senza dover sprecare secondi nella digitazione di codici e password.
Il Touch ID, inoltre, rende maggiormente immediati e sicuri i vari acquisti effettuabili su iTunes Store, iBook Store e App Store, per i quali sarà sufficiente la nostra firma digitale.
Questo aspetto, in realtà, sembra essere solo il primo passo verso la possibilità di effettuare acquisti in e-commerce anche al di fuori del circuito Apple con una maggiore protezione dei nostri dati sensibili.
L’aspetto della sicurezza è in realtà stato curato in maniera molto attenta dall’azienda di Cupertino che, come anticipato già nelle scorse ore, ha previsto un sistema di registrazione e crittografia delle immagini delle nostre impronte digitali direttamente all’interno del processore A7 presente a bordo di iPhone 5S, in una apposita “zona” denominata “Security Enclave“.
Questo per evitare che i nostri dati sensibili possano essere in qualche modo hackerati, eventualità che Apple tenta di scongiurare facendo sì che, nonostante il Touch ID, l’utente crei anche un apposito codice di protezione come backup, unico strumento che consentirà l’utilizzo del dispositivo, a prescindere dalla firma digitare, nel caso in cui questo sia stato riavviato o non sia stato sbloccato nell’arco di quarantotto ore, impedendo agli eventuali hacker di guadagnare tempo prezioso nell’elaborazione del metodo per aggirare l’ostacolo del lettore d’impronte.
Certo la stessa Apple ha ammesso che lo scanner di impronte digitali non è perfetto e che potrebbe presentare qualche problema nel riconoscimento delle impronte stesse in particolari situazioni, ad esempio in caso di dita umide di sudore o rese scivolose dall’utilizzo di creme o lozioni varie.
Alcuni si sono addirittura spinti ad osservare che il Touch ID poteva essere utilizzato anche per lo spegnimento del dispositivo, in modo da rendere la vita ancora più dura ad eventuali ladri in cerca di componenti hardware ma, tutto sommato, a noi sembra che vada bene anche così.
Ultima considerazione: Apple ha precisato che il Touch ID è in grado di leggere anche le impronte digitali di profili diversi dal nostro creati ad-hoc per permettere ad altri utenti a nostra scelta (parenti, fidanzati, figli) di accedere al dispositivo.
A questo punto non ci resta che lasciarvi al video che vi avevamo promesso in apertura in cui Dan Riccio e Jony Ive illustrano la struttura e il funzionamento del Touch ID di iPhone 5S.
Buona visione!